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#MePA. Per acquisti vantaggiosi servono competenze giuridiche

Se i manuali Consip hanno risolto il problema del primo approccio al portale, gli utenti MePA hanno evidenziato l’ulteriore necessità di acquisire competenze giuridiche sulle nuove procedure di acquisto, senza le quali si azzerano i vantaggi economici.




L’obbligo di utilizzare il MePA e gli strumenti analoghi per gli acquisti pubblici introdotto dal Legislatore ha come primo obiettivo accrescere nel breve termine la trasparenza negli appalti. L’efficienza dei processi di acquisto arriverà solo nel medio e lungo termine. Eventuali risparmi sono previsti come conseguenza dei primi due benefici.


L’enfasi del Legislatore sulla trasparenza e sul tracciamento degli acquisti è confermata dal fatto che non ha obbligato tutti gli Enti a usare lo specifico MePA realizzato da Consip, ma ha previsto in alternativa la facoltà di impiegare altri mercati elettronici o i sistemi telematici di negoziazione messi a disposizione dalle Regioni. In sostanza, il Legislatore ha voluto lasciare gli Enti liberi di scegliere le procedure di acquisto più opportune, purché siano telematiche.


Non vi è alcun dubbio su queste priorità. Infatti, il MePA e gli altri strumenti analoghi non assicurano a priori un risparmio certo perché tramite essi ogni Ente stipula appalti in autonomia senza che vi sia stato prima un intervento negoziale o di controllo da parte di Consip, sebbene questa consapevolezza ancora sorprende molti che ne restano delusi. Ciascuna Impresa fornitrice è dunque libera di offrire sul MePA il prezzo che ritiene opportuno, alto o basso che sia, e solo l’Ente che effettua il singolo acquisto è responsabile di assicurarne la congruità.


L’efficienza dei processi di acquisto arriverà certamente nel medio e lungo termine ma non prima, perché un cambiamento così rilevante come quello introdotto dal MePA richiede un lungo rodaggio. Usare il MePA non significa solo acquistare telematicamente, ma significa eseguire nuove procedure di acquisto. Ed è bene che sia così perché chiunque abbia provato a informatizzare un processo senza prima averlo adeguato quasi sempre ne avrà peggiorato le prestazioni.


Se i manuali scritti da Consip hanno risolto il problema essenziale del primo approccio al portale e di conoscere come eseguire ogni azione, gli utenti del MePA hanno evidenziato l’ulteriore necessità di acquisire competenze giuridiche sulle nuove procedure di acquisto. Senza queste competenze non è possibile acquistare in modo vantaggioso, efficiente e ottemperante alla normativa. Anche le Imprese hanno sempre più la necessità di competenze sia giuridiche sia strategiche, e molte di esse trovavano molto più semplice il mercato fisico che quello telematico. Lo dimostrano gli oltre 100 seminari di formazione richiesti da Imprese e Enti in soli dodici mesi a Porzio & Partners, la presenza di numerose offerte illegittime nel catalogo del MePA (che, si sottolinea, è realizzato nientemeno che dal Ministero Economia e Finanze) inserite dalle stesse Imprese che non violerebbero mai le regole di Amazon o Ebay, fino anche al gran numero di Imprese che al momento ha scelto di rinunciare al mercato pubblico.


Finché i dubbi sono tanti, si rischia più spesso che Enti e Imprese arrivino ad usare impropriamente il MePA piuttosto che violare l’obbligo di utilizzo ed incorrere nelle conseguenze previste dalla Legge quali la nullità del contratto, l’illecito disciplinare e la responsabilità amministrativa.


L’obbligo di utilizzo del MePA è dunque rispettato, lo confermano sia gli Enti sia i numeri dell’Osservatorio MePA che indicano una proiezione di vendite nei prossimi 12 mesi di oltre due miliardi di Euro.


I dati dell’Osservatorio MePA quantificano il modo in cui l’ecosistema di Enti e Imprese fornitrici ha reagito al nuovo strumento di acquisto. L’effettiva diffusione del MePA presso gli Enti è indicata dal valore economico del venduto rapportato alla quantità di dipendenti.

L’utilizzo del MePA non è mai scontato perché una norma che obbliga ad eseguire nuove procedure di acquisto avrebbe potuto facilmente paralizzare la macchina degli appalti pubblici se gli Enti non avessero saputo reagire. Determinante ai fini dell’effettivo utilizzo è stata la rapidità con cui gli Enti sono stati in grado di aggiornare le proprie competenze giuridiche. Non è inoltre da trascurare il ruolo che hanno avuto gli Enti, e in particolare le Regioni, nel predisporre gli analoghi sistemi telematici che il Legislatore ha consentito di impiegare in alternativa al MePA, in particolare gli altri mercati elettronici ed i sistemi telematici di negoziazione regionali. Ultimo, ma non meno importante fenomeno, è stata la capacità delle Imprese di reagire ed adeguarsi al sistema telematico.


Quest’ultimo è il fronte su cui c’è ancora moltissimo lavoro da fare, le Imprese attive sul MePA sono ancora troppo poche perché si possa affermare che tutto l’ecosistema si sia adattato al MePA.


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