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MePA. Il mercato elettronico della PA spinge i processi di acquisto verso le Richieste di Offerta

I dati dell’Osservatorio MePA indicano che quasi il 70% delle Richieste di Offerta concluse nel mese di Dicembre 2014 hanno valore economico a base d’asta inferiore a 5.000 euro.

Il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione sta crescendo, e lo sta facendo in fretta. Come in un meccanismo ormai ben rodato, tutte le parti in gioco fanno del loro e facendolo creano lo spazio per la controparte.


Da un lato le Imprese abilitate crescono costantemente (secondo i dati dell’Osservatorio MePA di Porzio & Partners sono ormai 31.500); segno evidente che, seppur a rilento, si sta solidificando in loro la consapevolezza di dover introdurre il MePA nei propri processi di acquisto. Dall’altro Consip mette altra carne al fuoco, fornendo nutrimento alle Imprese; e il nutrimento per le Imprese ha una ricetta molto semplice: riduzione delle barriere di accesso e incremento della quantità di beni e servizi vendibili sul Mercato Elettronico.


Sul piano dell’ampliamento delle merceologie disponibili è recente l’introduzione di nuovi Bandi (farmaci, prodotti alimentari, facchinaggio e logistica, carburanti, servizi postali, servizi di informazione quali banche dati, rassegna stampa e monitoraggio social media) e di ulteriori servizi quali, ad esempio, i servizi applicativi in ambito IT. Aumenta quindi in misura notevole il numero potenziale delle Imprese italiane potenzialmente interessate al MePA ma aumenta, parallelamente, anche il gap in termini di merceologie disponibili fra il MePA e gli altri Mercati Elettronici, i cosiddetti “alternativi”, che stanno fiorendo in Italia ai sensi dell’art. 328 del D.P.R. 207/2010.


Tutti sul MePA, quindi? Sicuramente si, la piattaforma Consip è sempre appetibile per i volumi in gioco, oramai portatori di un business al quale, seppur senza troppo entusiasmo, è impossibile voltare le spalle. Quello che ancora stride infatti è il processo utilizzato per aggredire tale volume di affari e le modalità di interazione fra Imprese ed Enti pubblici, perché è sempre più evidente come fra gli strumenti di acquisto resi disponibili dal MePA, la Richiesta di Offerta stia assumendo una importanza sempre maggiore.


La prima spina nel fianco delle Imprese rappresenta uno dei principali problemi ancora irrisolti della piattaforma Consip, ovvero la presenza di un Catalogo elettronico non sempre fruibile e pulito, quindi ancora lontano dall’essere il punto privilegiato di interscambio fra Imprese ed Enti pubblici. In altre parole, è difficile per un Ente ricercare a Catalogo i beni/servizi di propria necessità tanto quanto non è agevole per un’Impresa inserire a Catalogo i beni/servizi da vendere né tantomeno renderli visibili nel mare magnum delle offerte illegittime presenti. La soluzione? Lanciare RdO, anche quando gli importi in gioco sono ridotti e, soprattutto, quando un Ordine Diretto garantirebbe maggior efficienza del processo di acquisto.


Ma l’RdO è diventato lo strumento di acquisto protagonista anche in molti Bandi pubblicati da Consip in quanto tutti o alcuni (es. prodotti alimentari, servizi per eventi, servizi applicativi, etc.) dei beni/servizi in essi presenti sono acquistabili esclusivamente tramite Richiesta di Offerta (sono inibiti, pertanto, gli Ordini Diretti). Altri Bandi ancora, come ad esempio quello relativo ai farmaci, pur consentendo l’utilizzo di Ordini Diretti sono di fatto abbastanza ingestibili, vista la complessità di creazione e aggiornamento del catalogo, per le Imprese che si mostrano interessate alle sole RDO, eventualmente a riga unica (e veicolano commercialmente con gli Enti pubblici tali possibilità).


Si sta procedendo insomma a gonfie vele verso un futuro con sempre più Richieste di Offerta. Lo confermano i dati dell’Osservatorio MePA che indicano che quasi il 70% delle Richieste di Offerta concluse nel mese di Dicembre 2014 hanno valore economico a base d’asta inferiore a € 5.000.

Ma siamo sicuri che questo si adatti ai nuovi mercati che si aggrediscono? Ad esempio, siamo certi che le farmacie comunali non abbiano l’esigenza (per consegnare il farmaco ai propri clienti nell’arco della stessa giornata nella quale glielo chiedono) di utilizzare Ordini Diretti? E nel caso, troveremo Imprese disposte a riempire pagine e pagine di catalogo? Confidiamo che prima di introdurre nuovi Bandi si siano fatte anche analisi del genere.


Nel frattempo, noi dell’Osservatorio MePA continueremo a monitorare l’utilizzo di tali iniziative.


Buon Anno!


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